Mutui a tasso fisso e variabile: l’evoluzione delle opportunità nel 2025

Il mercato dei mutui sta cambiando: scopri le ultime tendenze tra tassi fissi e variabili.

I mutui rappresentano una scelta cruciale per chi desidera acquistare una casa o ristrutturarla. Recentemente, la scena dei tassi di interesse ha subito mutamenti significativi, rendendo la scelta tra mutuo a tasso fisso e variabile sempre più complessa. Oggi, i mutui a tasso fisso, in particolare quelli green, continuano a essere un’opzione vantaggiosa. Tuttavia, le condizioni di mercato suggeriscono che i mutui a rate fluttuanti stiano guadagnando terreno, con previsioni di rialzo dei tassi entro la fine del 2026.

La competizione tra tasso fisso e variabile

Il mutuo a tasso fisso è tradizionalmente apprezzato per la sua stabilità, offrendo sicurezza su rate e spese totali. Tuttavia, con i tassi di interesse in calo, l’attrattiva del mutuo variabile aumenta. Attualmente, le offerte di mutui sul mercato mostrano che il tasso annuo nominale (TAN) e il tasso annuo effettivo globale (TAEG) sono più bassi per i mutui a tasso fisso. Giugno potrebbe segnare un punto di svolta, con il tasso variabile che potrebbe diventare più conveniente.

Il divario tra i tassi fissi e variabili è influenzato da due parametri fondamentali: l’Euribor e l’Irs. L’Euribor, un tasso di riferimento per i mutui variabili, è in calo dal novembre 2023, mentre l’Irs, utilizzato per i tassi fissi, ha iniziato a salire. Gli analisti prevedono che questo scenario porterà a un’inversione di convenienza, con i tassi variabili destinati a scendere ulteriormente.

Le politiche delle banche e la convenienza dei mutui

Negli ultimi anni, le politiche delle banche hanno favorito i mutui a tasso fisso. In un periodo in cui i tassi di interesse erano ai minimi storici, molte banche hanno cercato di attrarre clienti offrendo spread più competitivi. Alcuni mutui green, destinati a immobili con alta efficienza energetica, presentano addirittura spread negativi, rendendo l’offerta particolarmente allettante. Tuttavia, la domanda di mutui a tasso variabile è destinata a crescere, spingendo le banche a considerare l’abbassamento degli spread per rimanere competitive.

Al momento, solo alcune banche hanno iniziato a rivedere i loro spread sui mutui a tasso variabile. Questa situazione suggerisce che, nonostante i tassi siano in calo, non tutte le istituzioni stanno ancora adattando le loro offerte, mantenendo una certa cautela nella gestione dei prestiti.

Considerazioni per chi ha già un mutuo a tasso fisso

Per chi ha già stipulato un mutuo a tasso fisso, la decisione di passare a un tasso variabile può risultare complessa. La stabilità del tasso fisso offre sicurezza, specie in un contesto economico che prevede un possibile rialzo dei tassi entro il 2026. Molti mutuatari potrebbero avere già pianificato il loro budget, tenendo conto delle spese accessorie legate all’ottenimento del mutuo. In questo scenario, la surroga, ovvero il passaggio a un mutuo più conveniente con un altro istituto, potrebbe rappresentare una valida alternativa.

Prospettive future per i mutui

Analizzando le curve forward, le previsioni per l’Euribor indicano un possibile abbassamento a livelli storicamente bassi entro giugno 2025, ma con una possibile inversione nel 2026. Questo scenario evidenzia come la scelta tra mutuo fisso e variabile debba tenere conto non solo delle condizioni attuali, ma anche delle prospettive economiche a medio termine. Chiunque stia valutando di accendere un nuovo mutuo o di rinegoziarne uno già esistente dovrebbe considerare attentamente le tendenze del mercato e le proprie esigenze finanziarie.

Scritto da AiAdhubMedia

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