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Negli ultimi anni, il panorama dei mutui ha subito notevoli trasformazioni, con il tasso fisso che ha dominato le scelte dei mutuatari. Tuttavia, un nuovo vento sembra soffiare nel settore, portando il tasso variabile a risalire la china. Questo cambiamento non è frutto del caso: le recenti politiche monetarie europee e l’aspettativa di un abbassamento dei tassi da parte della Banca Centrale Europea hanno riacceso l’interesse per questa opzione. Ma che cosa significa concretamente per chi sta pensando di accendere un mutuo? E quali fattori devono essere considerati nella scelta tra tasso fisso e variabile?
Il risveglio del tasso variabile
Fino a poco tempo fa, il tasso variabile era visto con un certo timore a causa della sua natura imprevedibile. Ma oggi, con l’analisi di diverse fonti, emerge un quadro diverso. Infatti, secondo recenti studi, i tassi variabili stanno cominciando a presentare condizioni più vantaggiose rispetto ai tassi fissi, che fino a un certo punto erano considerati i più competitivi. Ad esempio, per un mutuo di 126.000 euro da restituire in 25 anni, i tassi variabili si attestano intorno al 2,75%, mentre quelli fissi partono da un 2,93%. Un risparmio che, seppur limitato, in un contesto di mutui di lunga durata, può fare la differenza.
Le aspettative della Bce e l’andamento dei tassi
Ma non è tutto. Le previsioni sull’andamento dei tassi Euribor, che influenzano direttamente i mutui a tasso variabile, suggeriscono una possibile discesa. Attualmente, l’Euribor a 3 mesi è sceso sotto il 2,2% e potrebbe arrivare a stabilizzarsi attorno all’1,70% entro la fine dell’anno. Questo scenario non solo stimola la domanda di mutui, ma potrebbe anche attrarre i mutuatari più giovani, sempre più inclini a scegliere soluzioni flessibili come il Buy Now Pay Later.
Le differenze tra tasso fisso e variabile
Quando si parla di mutui, è fondamentale comprendere le differenze tra le due tipologie di tasso. Il mutuo a tasso fisso offre la certezza di una rata costante per tutta la durata del contratto. Questo significa che, indipendentemente dall’andamento del mercato, i mutuatari sanno esattamente quanto dovranno pagare ogni mese. Questa opzione è ideale per chi cerca stabilità e vuole evitare rischi legati a fluttuazioni future. Ricordo quando un amico si trovò in difficoltà perché aveva scelto un mutuo variabile senza tener conto dell’andamento dei tassi: il suo pagamento mensile crebbe in modo imprevisto, generando ansia e stress.
Il fascino del tasso variabile
D’altra parte, il mutuo a tasso variabile può presentare dei vantaggi, specialmente in un contesto di tassi in calo. Se si ha un reddito sufficientemente alto e si è disposti a fronteggiare eventuali aumenti delle rate, questa opzione può risultare più conveniente, soprattutto per chi prevede di estinguere il mutuo anticipatamente. I tassi variabili, in effetti, tendono a essere più bassi all’inizio, il che li rende attraenti per chi desidera risparmiare nel breve termine.
Il panorama attuale del mercato dei mutui
Stando alle ultime analisi, il mercato dei mutui mostra segni di ripresa, con una crescita della domanda che ha raggiunto un +41,97% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, è interessante notare che, sebbene ci sia un forte interesse da parte delle nuove generazioni, le richieste sono in calo rispetto al mese precedente, probabilmente a causa di fattori stagionali. Le statistiche recenti evidenziano che la Campania, il Lazio e il Veneto sono tra le regioni in crescita, mentre le grandi città presentano dinamiche contrastanti. Ad esempio, Venezia è l’unica metropoli che ha registrato un incremento delle richieste di mutuo, mentre altre città come Milano e Roma mostrano un andamento negativo.
Il Buy Now Pay Later e le nuove generazioni
Un fenomeno interessante è l’espansione del Buy Now Pay Later, che consente ai consumatori di acquistare beni posticipando il pagamento. Questa formula ha visto una crescita del 56,45% rispetto all’aprile dell’anno precedente e colpisce soprattutto le nuove generazioni, con un’incidenza di richieste che supera il 68%. Questo dato indica chiaramente un cambiamento nelle abitudini di consumo e di finanziamento, con i giovani sempre più propensi a esplorare soluzioni flessibili.
Prestiti personali e le tendenze attuali
Passando ai prestiti personali, la situazione è leggermente diversa. Mentre i prestiti personali registrano una crescita del 4,87%, i prestiti finalizzati mostrano una diminuzione del 7,31%. La maggior parte delle richieste rimane focalizzata su autoveicoli, ma anche in questo caso si osservano cambiamenti nelle preferenze dei consumatori. Gli importi medi richiesti stanno aumentando, segno di una maggiore propensione a investire in beni durevoli.
In un contesto di cambiamenti così rapidi e significativi, è fondamentale per i potenziali mutuatari e investitori rimanere informati sulle tendenze del mercato e valutare attentamente le proprie opzioni. Con il tasso variabile che torna a essere protagonista, chi ha in programma di accendere un mutuo deve ponderare bene le proprie scelte e considerare non solo il risparmio immediato, ma anche la stabilità a lungo termine delle proprie finanze.