Tetto del 5% per le commissioni sui buoni pasto: cosa cambia

Dal 1° gennaio 2025, le commissioni sui buoni pasto saranno limitate al 5%, un cambiamento significativo che impatterà il settore.

Dal primo settembre 2025 entrerà in vigore una nuova normativa che stabilisce un tetto massimo del 5% alle commissioni applicate dai fornitori di buoni pasto agli esercenti convenzionati, come bar, ristoranti e supermercati. Questa misura, attesa da molti, ha l’obiettivo di ridurre i costi che gravano sulle attività commerciali e di incentivare l’adesione al circuito dei ticket.

Le nuove regole in dettaglio

Fino ad ora, i tassi di commissione applicati potevano arrivare fino al 20%, creando oneri significativi per i commercianti. La legge prevede una fase transitoria: gli accordi già esistenti al momento dell’entrata in vigore del provvedimento manterranno le condizioni attuali fino alla fine del 2025. Tuttavia, le nuove convenzioni dovranno rispettare da subito il limite del 5%. A partire dal 1° gennaio 2026, questo limite diventerà obbligatorio anche per i buoni emessi in precedenza, rendendo necessarie eventuali rinegoziazioni.

Questa modifica normativa rappresenta un cambiamento radicale nel panorama dei buoni pasto, favorendo l’adozione di questo strumento da parte di un numero maggiore di esercenti. Con una previsione di risparmi annuali fino a 400 milioni di euro, si stima che le nuove regole porteranno a una maggiore accessibilità e varietà di esercizi in grado di accettare i buoni.

Impatto sui beneficiari e sulle società emittenti

Per gli utenti dei buoni pasto, il valore nominale rimarrà invariato, con le stesse agevolazioni fiscali attualmente in vigore, fino a otto euro per i ticket elettronici e quattro euro per quelli cartacei. Tuttavia, l’aumento degli esercizi che accettano i buoni potrebbe tradursi in una maggiore flessibilità per i consumatori, che avranno più opzioni per utilizzare i loro ticket.

D’altro canto, le società emittenti dei buoni pasto dovranno riconsiderare i loro modelli di business. Con la riduzione del margine derivante dalle commissioni, si prevede un potenziale aumento delle rinegoziazioni o modifiche nei pacchetti offerti alle aziende.

Ultimi sviluppi e sentenze

Recentemente, la Corte Suprema di Cassazione ha emesso una sentenza che conferma il diritto dei lavoratori al riconoscimento dei buoni pasto, un ulteriore passo verso la tutela dei diritti dei dipendenti. Nel 2023, il valore medio dei buoni pasto in Italia è stato di 6,75 euro, un segnale della crescente importanza di questi strumenti nella quotidianità lavorativa.

Infine, dal 1° ottobre, oltre 70.000 pubblici esercizi, tra cui pizzerie, bar e pub, inizieranno ad accettare i ticket digitali Satispay, ampliando ulteriormente le possibilità per i consumatori di utilizzare i buoni pasto in modo conveniente e moderno.

Scritto da AiAdhubMedia

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