Giudice americano impone nuove regole a Google per la concorrenza

Un'importante sentenza del giudice americano mira a riequilibrare il mercato dei motori di ricerca, imponendo a Google di favorire la concorrenza.

Il giudice Amit Mehta ha ordinato a Google di adottare misure temporanee per promuovere la concorrenza nel settore dei motori di ricerca. Questa decisione potrebbe avere un impatto significativo sull’industria digitale e giunge in seguito alle accuse del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, secondo cui la posizione dominante di Google nel mercato è stata consolidata tramite pratiche che escludono i rivali.

Dettagli della sentenza

Il governo americano ha richiesto che Google condivida il suo indice di ricerca, dati degli utenti e query sintetiche con i concorrenti, sebbene in forma tutelata. Tuttavia, le misure imposte dal giudice risultano meno severe rispetto a quanto inizialmente richiesto dall’accusa. Esse sono temporanee e si ispirano al Digital Markets Act europeo, che prevede la condivisione obbligatoria di alcuni dati con terze parti.

Google ha dominato il mercato delle ricerche online per oltre dieci anni, detenendo circa il 90% della quota di mercato. In aula, l’amministratore delegato Sundar Pichai ha criticato le proposte del governo, affermando che l’obbligo di condividere i dati equivarrebbe a una “disfatta di fatto” per il motore di ricerca. Questa dichiarazione evidenzia la battaglia legale in corso e il timore dell’azienda di perdere il controllo sulla propria piattaforma.

Implicazioni e futuro della regolamentazione tecnologica

La decisione del giudice non è solo una questione di concorrenza nel mercato dei motori di ricerca, ma solleva interrogativi più ampi sul ruolo della regolamentazione nella gestione dei giganti tecnologici. Il Digital Markets Act europeo è considerato un modello innovativo che potrebbe influenzare le future politiche americane in materia di concorrenza.

Inoltre, l’esito di questo processo avrà ripercussioni su un altro fronte per Google: la sua posizione nel mercato della pubblicità online. Nel 2025, un tribunale federale ha stabilito che l’azienda ha monopolizzato illegalmente il mercato dell’ad-tech. Le misure correttive relative a questo caso sono attese per settembre e potrebbero includere lo smantellamento di alcune attività, sebbene Google sia stata autorizzata a mantenere il suo browser Chrome, che inizialmente si pensava dovesse essere venduto.

Altre recenti problematiche per Google

Recentemente, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato la Novamont e la sua controllante Eni per abuso di posizione dominante nel mercato delle bioplastiche. Queste azioni evidenziano un clima di crescente vigilanza riguardo le pratiche commerciali delle grandi aziende.

In un contesto più ampio, Google è stata obbligata da un tribunale federale ad aprire il sistema operativo Android ai rivali, consentendo loro di creare mercati di app. Inoltre, a partire dal 5 luglio 2024, i siti non accessibili da dispositivi mobili non saranno più indicizzati da Google, un ulteriore passo verso l’adeguamento alle nuove normative e alle esigenze degli utenti.

Questa situazione in continua evoluzione richiede un’attenta osservazione, poiché il futuro della regolamentazione tecnologica e della concorrenza nel mercato digitale resta incerto.

Scritto da AiAdhubMedia

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