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Un’operazione della Guardia di Finanza di Savona ha portato all’arresto di Maura Bico, una settantenne ex consulente finanziaria, accusata di aver raggirato 112 clienti per un totale di oltre 5 milioni di euro. La donna, nonostante fosse formalmente in pensione e non iscritta nell’albo dal 2014, ha continuato a gestire i risparmi di numerosi clienti, promettendo rendimenti elevati e sicuri.
Le indagini, avviate dalla Procura della Repubblica di Savona, si sono concentrate su movimenti sospetti nei conti dei familiari della Bico, rivelando operazioni per importi considerevoli e causali vaghe. Particolarmente allarmante è emerso il fatto che alcuni clienti, dopo aver investito, non avevano ricevuto le dovute restituzioni negli ultimi due anni, suscitando il loro sospetto.
Le accuse e le modalità di operazione
La consulente è accusata di diversi reati, tra cui truffa aggravata, riciclaggio e abuso dell’attività finanziaria. Secondo le indagini, la Bico si è presentata ai nuovi clienti come una procacciatrice d’affari di un noto istituto bancario svizzero, raccogliendo risparmi e promuovendo investimenti in fondi comuni di diritto lussemburghese, utilizzando prospetti falsificati per ingannare le vittime.
Schema Ponzi e profitti illeciti
Le modalità operative della Bico sono state classificate come un schema Ponzi, in cui i fondi raccolti dai nuovi investitori venivano utilizzati per pagare i rendimenti dei vecchi clienti, creando un’illusione di profitti. In realtà, gli investimenti non venivano effettuati, e il denaro veniva dirottato sui conti personali della consulente e della sua famiglia.
Le indagini hanno rivelato come la Bico avesse costruito una rete di clienti diversificata, comprendente pensionati, professionisti e imprenditori, tutti attratti dalla promessa di guadagni facili e sicuri. Tuttavia, la situazione è culminata con il sequestro di beni per un valore di oltre 5 milioni di euro, tra cui liquidità, un veicolo di lusso e diverse proprietà immobiliari.
Interventi della Guardia di Finanza
Grazie all’attività investigativa della Guardia di Finanza, è stato possibile recuperare e sequestrare i beni illecitamente accumulati dalla consulente e dai suoi familiari. Questo intervento ha avuto anche un impatto fiscale: è stata aperta una partita IVA a nome della Bico e sono stati recuperati circa 3 milioni di euro di proventi illeciti non dichiarati.
Il lavoro delle Fiamme Gialle si inserisce in un contesto più ampio di vigilanza sui mercati finanziari, finalizzato alla protezione dei risparmiatori e alla lotta contro le frodi finanziarie. La Guardia di Finanza, infatti, ha il compito di contrastare ogni forma di concorrenza sleale e di gestire i fenomeni di abusiva raccolta di capitali, perseguendo chi opera senza le necessarie autorizzazioni.
Questo caso rappresenta un chiaro esempio di come le truffe finanziarie possano colpire una vasta gamma di persone, spesso ignare dei rischi legati all’investimento di denaro in operazioni non regolamentate. La protezione dei risparmiatori rimane una priorità fondamentale per le autorità competenti.

