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Nel primo semestre del 2025, l’importo medio delle richieste di mutuo in Italia ha toccato i 137.215 euro, segnando un incremento del 3,1% rispetto all’anno precedente. Questo dato, emerso da un’analisi congiunta, non è solo un numero: riflette un trend positivo che si traduce in condizioni più vantaggiose offerte dalle banche e in una crescente fiducia dei consumatori nel mercato immobiliare. Ma cosa significa tutto questo per te, che stai pensando di investire o comprare casa?
Incremento delle richieste di mutuo e profilo dei mutuatari
Oltre all’aumento dell’importo medio, il valore degli immobili che vengono acquistati con mutuo ha registrato una crescita dell’1%, arrivando a 208.405 euro. La durata media dei piani di ammortamento è salita a 25 anni, mentre il rapporto tra l’importo del mutuo e il valore dell’immobile si attesta al 72%. Sorprendentemente, l’età media dei richiedenti è scesa da 41 a 40 anni, con un aumento della percentuale di mutuatari under 36, passata dal 36% al 38%. Questo è un segnale chiaro: i giovani stanno cominciando a prendere sul serio il mercato immobiliare.
Ma non è tutto. Le surroghe hanno guadagnato terreno, costituendo il 28% delle richieste. Al contempo, i tassi fissi hanno visto un aumento, mentre i tassi variabili sono diventati più competitivi, grazie al calo dell’Euribor, influenzato dalle politiche della Banca Centrale Europea. Insomma, un panorama in continua evoluzione!
Strategie di scelta tra tasso fisso e variabile
Quando si tratta di richiedere un finanziamento, è fondamentale considerare non solo il tasso di interesse, ma anche le caratteristiche specifiche del mutuatario. I tassi variabili, pur essendo attrattivi per l’importo ridotto delle rate iniziali, possono subire oscillazioni nel corso del mutuo. Al contrario, i tassi fissi offrono stabilità, anche se a un costo iniziale leggermente superiore. Questo ha portato il 90% dei mutuatari a preferire il tasso fisso nel primo semestre del 2025, considerandolo una sorta di “assicurazione” contro future incertezze. E tu, quale opzione sceglieresti?
La differenza di costo tra un mutuo a tasso fisso e uno variabile per un importo di 126.000 euro su 25 anni, con un Loan To Value del 70%, si aggira attorno ai 38 euro al mese. Questa somma, sebbene possa sembrare vantaggiosa inizialmente, deve essere valutata con attenzione in base alle proprie esigenze e alla tolleranza al rischio. Riflettici bene!
Contesto economico e previsioni future
Il 2025 ha visto la Banca Centrale Europea adottare diverse misure per allentare i tassi d’interesse, con un primo stop a giugno dopo un anno e mezzo di tagli. La presidente Christine Lagarde ha lasciato aperta la possibilità di ulteriori riduzioni dei tassi per affrontare le sfide economiche globali, incluso il deprezzamento del dollaro e le tensioni commerciali. Sul posto, la situazione si evolve rapidamente.
Intervenendo a Ginevra, Lagarde ha indicato che l’economia dell’area euro ha mostrato resilienza all’inizio dell’anno, ma ha avvertito di un previsto rallentamento della crescita nel terzo trimestre. Le proiezioni attuali suggeriscono che le possibilità di ulteriori interventi di allentamento monetario entro la fine dell’anno sono in aumento, rendendo il contesto dei mutui particolarmente dinamico e soggetto a cambiamenti rapidi. Resteremo aggiornati!