Giovani e finanza: tra contante e criptovalute

Una panoramica sulla gestione economica dei giovani tra contanti e criptovalute nel 2025.

Viviamo in un’epoca in cui i giovani sembrano avere una relazione complessa con il denaro. Da un lato, parlano incessantemente di finanza e investimenti, dall’altro, si trovano a fronteggiare redditi bassi e costi della vita in aumento. In questo contesto, diventa cruciale comprendere come orientarsi tra le nuove opportunità offerte dalle criptovalute e il ritorno al denaro contante, ancora molto amato. Come affrontare questa giungla economica?

Il contante ritorna di moda

Contrariamente a quanto si possa pensare, il denaro contante è ben lungi dall’essere obsoleto. Un’indagine recente ha dimostrato che oltre il 60% dei giovani tra i 18 e i 30 anni utilizza giornalmente contante. Per molti, avere il denaro fisicamente tra le mani offre un senso di controllo e immediatezza. Anna, una giovane stagista, condivide: “Quando pago in contante, sento di avere più controllo. Con la carta, sembra quasi che i soldi non siano veri.” Questa sensazione di tangibilità è rassicurante, soprattutto in un’epoca in cui l’educazione finanziaria è carente. Ma è davvero una scelta consapevole o una semplice reazione all’insicurezza economica?

Criptovalute: opportunità o rischio?

Il linguaggio delle criptovalute è entrato nel lessico quotidiano dei giovani, ma non tutti sono pronti a lanciarsi negli investimenti. Uno studio ha rivelato che circa il 18% dei giovani ha investito in criptovalute almeno una volta. La motivazione? Curiosità e il desiderio di seguire le tendenze. Tuttavia, è fondamentale ricordare che il mercato cripto è altamente volatile e speculativo. Un tweet di una celebrità può far lievitare o crollare il valore di una moneta. Paolo Basilico, esperto di finanza, avverte: “Le criptovalute possono integrare il sistema tradizionale, ma non possono sostituirlo senza una regolamentazione adeguata.”

App e strumenti per la finanza personale

Fortunatamente, il digitale offre nuove opportunità. Le app di gestione finanziaria, come Gimme5 e Moneyfarm, stanno rivoluzionando il modo in cui i giovani si approcciano al risparmio e agli investimenti. Questi strumenti consentono micro-investimenti e portafogli automatizzati, rendendo il risparmio accessibile e divertente. Valentina De Santis, consulente finanziaria, sottolinea l’importanza di creare abitudini finanziarie sane. “Il risparmio richiede costanza e un piano.” In un certo senso, l’educazione finanziaria passa anche attraverso queste tecnologie, che possono incoraggiare i giovani a prendere decisioni più informate.

Il mercato del lavoro e il potere d’acquisto

Ma tutte queste strategie di risparmio e investimento non possono risolvere un problema strutturale: il reddito insufficiente. Oltre il 34% dei giovani occupati ha una posizione precaria o saltuaria, e molti iniziano il loro percorso lavorativo con stipendi inferiori a 1.200 euro. In questo contesto, parlare di investimenti può sembrare un lusso. Marco, operatore culturale, esprime la frustrazione di una generazione: “È difficile pensare a piani di accumulo quando a fine mese ho solo trenta euro in banca.”

La mancanza di educazione finanziaria nelle scuole

Un altro aspetto preoccupante è l’assenza di educazione economica nei programmi scolastici. Temi come la gestione del bilancio personale o le basi degli investimenti non sono affrontati. Alcuni corsi sono offerti, ma rimangono eccezioni. Andrea Bellini, docente di scienze giuridiche, suggerisce: “Dovremmo introdurre l’economia domestica come materia obbligatoria.” I giovani escono dalle scuole senza le competenze necessarie per gestire le proprie finanze, e questo è un problema che richiede attenzione.

Verso una finanza consapevole

Quindi, qual è la risposta? Meglio il contante o le criptovalute? La realtà è che entrambi hanno il loro posto, ma è fondamentale saperli utilizzare con consapevolezza. I contanti possono essere utili per gestire il budget quotidiano, mentre le cripto possono rappresentare un’opportunità interessante, ma solo se comprese e gestite con cautela. La finanza personale nel 2025 non è solo per esperti: è una competenza fondamentale per vivere meglio e, soprattutto, per non farsi fregare in un mondo sempre più complesso.

Scritto da AiAdhubMedia

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