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Il Disegno di legge di bilancio 2026 ha ricevuto il via libera dalla Ragioneria dello Stato e sarà presto esaminato dal Senato. Questo testo prevede il bilancio di previsione per l’anno finanziario 2026 e un bilancio pluriennale fino al 2028, presentando un numero di articoli significativamente aumentato, passando da 137 a 154 nella versione finale.
Un aspetto cruciale da analizzare è quello delle locazioni brevi, che ha suscitato ampio dibattito. Le modifiche apportate all’articolo 7 riguardano in particolare la cedolare secca, una tassa sostitutiva applicabile agli affitti, che in questo caso subirà un aumento per coloro che utilizzano piattaforme online.
Modifiche alla cedolare secca
Nella nuova formulazione, la cedolare secca sugli affitti brevi non subirà un incremento generalizzato, rimanendo al 21% solo per gli immobili affittati senza intermediari. Questo significa che, per chi utilizza portali come Airbnb o Booking, l’aliquota passerà al 26%.
Condizioni per la cedolare ridotta
Per beneficiare della tassazione al 21%, i proprietari devono garantire che nel periodo d’imposta non siano stati stipulati contratti di locazione tramite intermediari. Questa condizione sembra poco praticabile, dato che la maggior parte delle locazioni brevi avviene tramite piattaforme digitali. Di conseguenza, il numero di proprietari che potrà usufruire della cedolare ridotta è destinato a essere minimo.
Reazioni delle associazioni di categoria
Le reazioni a queste modifiche non si sono fatte attendere. L’Associazione italiana gestori affitti brevi ha espresso preoccupazione, affermando che la nuova norma rappresenta una vera e propria patrimoniale per molte famiglie italiane che possiedono seconde case. Secondo loro, questa misura rischia di penalizzare ulteriormente un settore già in difficoltà, riducendo le opportunità di reddito per i proprietari.
Critiche e difese
Il presidente di Confedilizia ha sottolineato che la sostanza della legge non è cambiata rispetto alla bozza iniziale, evidenziando come le misure proposte possano avere effetti negativi per i proprietari. D’altra parte, il Ministero dell’Economia ha difeso la scelta di aumentare la tassazione, sostenendo che è necessario affrontare l’emergenza abitativa nelle grandi città, dove la proliferazione di affitti brevi ha contribuito ad aumentare la difficoltà di accesso agli alloggi.
Implicazioni finanziarie per lo Stato
Dal punto di vista economico, il governo prevede che questa nuova norma porterà a un gettito annuale di 102,4 milioni di euro a regime. La relazione tecnica allegata alla manovra stima che circa il 90% di chi affitta attraverso queste piattaforme continuerà a farlo per la facilità e la rapidità dei processi, nonostante l’aumento della tassazione.
Inoltre, resta invariata la disposizione che limita l’applicazione della cedolare secca a chi affitta un massimo di quattro appartamenti. Superando questa soglia, l’attività di locazione viene classificata come imprenditoriale e non beneficia della tassazione agevolata.
Il bilancio 2026 introduce significative novità nel panorama delle locazioni brevi, con un aumento della tassazione che potrebbe influenzare profondamente il mercato. Le reazioni di proprietari e associazioni di categoria evidenziano come le nuove regole possano avere impatti negativi per un’ampia fetta di cittadini italiani, già alle prese con le sfide economiche attuali.

